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Ciao! Mi presento.



Siamo rimasti in attesa che questo progetto prendesse forma e luogo. Ma sotto la superficie è sempre stato un brulicare di operosità: con una traversata siamo andati ad ascoltare storie lontane e vicine, parte della storia di ogni giorno della gente come noi. Ad Annapolis, negli Stati Uniti si è svolta la formazione sul campo per cogliere ed affinare la tecnica del community organizing. E quindi cos'è il community organizing? Chi è il community organizer? Qual'è il suo scopo?

Un passo per volta.

Ciao! Mi presento. Sono Sara Fenoglio, community organizer in erba appena tornata da tre mesi di formazione presso l'Anne Arundel Connecting Together affiliata della Industrial Area Foundation, il più antico organo di formazione per organizers.
"Cosa farai una volta tornata in Italia?"
"Pensi che sia possibile il community organizing in Italia?"
Queste sono state alcune delle domande che più mi son state rivolte verso la fine della mia esperienza formativa. Ho deciso di cogliere la sfida e rimanere a Torino per capire insieme come poter riadattare questa metodologia al nostro territorio. Il community organizing mi ha colpita per la sua radicale semplicità di strumenti e per la profonda intenzione di realizzare una comunità consapevole del proprio ruolo e pronta a rivendicare la propria posizione.
A Torino ho svolto tutti i miei studi e la matrice internazionale ne è sempre stata una componente chiave, dal doppio diploma scientifico con indirizzo spagnolo fino alla laurea magistrale in Studi Internazionali percorso Global Studies. Con quest'ultima mi sono voluta specializzare sui conflitti e sul ruolo dei giovani nei processi di pace. Ma la teoria aveva bisogno di trovare risposte concrete quindi ho sviluppato un progetto di ricerca sul campo proprio con questa finalità e grazie ad una borsa di ricerca per tesi all'estero ho avuto l'occasione di recarmi in Myanmar. L'esperienza si è divisa tra il lavoro a Falam nel Chin State, area di confine con l'India, presso il Chin Institute od Social Science e il lavoro a Yangon, ex capitale del paese. Due realtà diametralmente opposte che mi hanno dato una breve ma intensa rappresentazione di cosa significhi per un giovane vivere in un paese che sta attraversando una così profonda trasformazione.
Quest'esperienza ha fortemente determinato il mio percorso successivo e il mio desiderio e la responsabilità di promuovere il dialogo e la messa a sistema di sforzi congiunti sul territorio dove vivo. Il motivo risiede nel volersi riconnettere con il tempo presente, con i luoghi e le persone.



 



 



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