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Diffusione d'oltreoceano ieri e oggi.

Mental Illness and the Power of Community - The Happy Frog

Parliamo di community organizing utilizzando il termine in inglese. 
Questa scelta è necessaria per non cadere in fraintendimenti e quindi riferirsi ad una particolare tipologia di organizzazione di comunità: quella che fa riferimento al metodo sviluppato da Saul D. Alinksy nella Chicago degli anni '30. 
Naturalmente non è l'unico approccio esistente relativo al lavoro di comunità, né si presuppone di essere la migliore. Molteplici sono le forme di sviluppo comunitario, di attivismo, di volontariato che caratterizzano le nostre realtà più o meno locali. Tuttavia, il community organizing si differenzia da queste perché comprende una specifica serie di pratiche rielaborate e consolidate negli anni a partire da quella prima esperienza di attivazione e alleanza tra i cittadini di Back of the Yards guidata da Alinsky e dai leader del quartiere che portarono a vittorie concrete a miglioramento della qualità della vita delle comunità. 
Da allora le tematiche che sono state affrontate negli anni variano in relazione alle singole esigenze e priorità del contesto locale di riferimento e tendenzialmente spaziano tra educazione, salute, lavoro e abitazioni. Uno dei maggiori temi che viene oggi affrontato trasversalmente da tutte le organizzazioni negli Stati Uniti è la sicurezza armata. Con la campagna "Do Not Stand Idly By" viene perseguito il diretto coinvolgimento dei produttori di armi a prendere precauzioni per proteggere le vite delle persone. 

Metro IAF's Do Not Stand Idly By: Organizing Power to Reduce Gun ...

Gli Stati Uniti sono stato il principale territorio di sviluppo e diffusione del community organizing con la conseguente fondazione e consolidamento di oltre 65 organizzazioni di comunità nei diversi stati. Questa variegata espansione ha permesso un'ulteriore trasformazione e rafforzamento delle pratiche nel rispondere alle diverse e comuni problematiche delle comunità coinvolte. 

QUALI LE ESPERIENZE D'OLTREOCEANO?

Negli ultimi 30 anni il community organizing ha trovato spazio anche in molteplici altre realtà. Tra queste emergono esperienze in Germania, Francia, Inghilterra e Danimarca, nonchè in diversi paesi dell'Est Europa raggruppati nel movimento ECON (European Community Organizing Network). Infine, terreni fertili per queste esperienze sono state anche la Giordania, il Giappone, l'Australia e il Canada. 
  
L'intenzione che accomuna tutte queste realtà è di sperimentare pratiche che portino ad una maggiore responsabilità civica con la costituzione di coalizioni comprendenti diverse religioni, etnie e culture accomunate dall'interesse per la giustizia sociale.

Esploriamo un poco queste realtà legate all'Industrial Areas Foundation (IAF). Nel farlo teniamo a mente che questa è la sua missione: 

 La misura del nostro successo sta nel livello in cui le organizzazioni IAF contribuiscono alla fioritura umana, in comunità dove lo sviluppo è spesso svalutato e la dignità calpestata. Questi successi, dove si compiono, prendono la forma di risposte creative a problemi apparentemente intrattabili, nuove relazioni che scavalcano le divisioni socio-economiche, e vittorie concrete che cambiano le comunità in meglio e ispirano fiducia nel futuro. Lavoriamo con chi vuole cambiare il mondo, da come è a come dovrebbe essere. Provochiamo le persone a immaginare il cambiamento che possono realizzare, a connettersi con altri individui e organizzazioni per moltiplicare il loro potere, e a mobilitare migliaia di cittadini per far sentire la propria voce. 

Metro-IAF è il sottogruppo della IAF a cui fanno capo le organizzazioni nord-orientali degli Stati Uniti e le organizzazioni europee. Tra queste ultime vi sono: London Citizens, Deutch Institute fur community Organizing (DICO) e l'Associazione Community Organizing Onlus.

In Germania DICO è capofila dal 2006 di diverse organizzazioni di comunità sviluppatesi prima a Berlino in tre diversi distretti, poi a Köln (Colonia) e Daisburg. Il community organizing è stato promosso nel paese da padre Leo Penta dopo la profonda esperienza come leader di una parrocchia nel quartiere di Brooklyn e contribuendo alla fondazione dell'East Brooklyn Congregation, poi come organizer in altre realtà del paese fino al trasferimento in Germania come professore universitario. Per approfondimenti sul community organizing in Germania guardare qui.

     


L'organizzazione Citizens UK promuove le pratiche del community organizing sin dal 1996 nel Regno Unito.  Inizialmente conosciuta come London Citizens, Citizens UK cambia poi nome per comprendere l'alleanza tra molteplici città del paese tra cui Londra, Milton Keynes, Nottingham, Birmingham, Wales, Manchester, Tyne & Wear and Leeds. 




In Italia dal 2017 ha preso avvio l'iniziativa di community organizing promossa da Diego Galli, fondatore dell'Associazione Community Organizing Onlus


Community organizing


Facendo un salto indietro di circa 60 anni ci troviamo al primo tentativo di introdurre questo approccio nel nostro paese. Dall'incontro tra Saul Alinksy e Jacques Maritain emerge anche un forte interesse a sviluppare un capitolo di community organizing a Milano, in Italia. Il progetto, nonostante un forte entusiasmo iniziale e l'organizzazione di un approfondimento pratico con il cardinale De Menasce, il cardinale Giovanni Battisti Montini (il futuro Papa Paolo VI) e Adriano Olivetti, si ferma prima ancora di ingranare. Il sogno che accomunava il filosofo francese e il radicale americano non trova terreno fertile in quel preciso momento storico.

Tuttavia, i tempi sono cambiati e quella prima fermata non ha compromesso l'iniziativa attuale che prosegue oggi con maggiore energia e partecipazione. Tra le attività dell'Associazione Community Organizing Onlus vi sono momenti di formazione specifica tra cui quelle per le organizzazioni della società civile, per le scuole e per i giovani leader con background migratorio, tutte volte alla promozione di cittadinanza, inclusione e sviluppo personale. 







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